No. 1
Questo
è il mio primo post del mio primo Blog, quindi… imbarazzo totale.
Da
dove iniziare ? parrebbe logico presentarsi, ma, ok, non è così facile.
Di me
posso dire che sono una persona che ama imparare e ‘sperimentare’, non per presunzione
ma per una vorace curiosità che mi ha portato nel tempo a leggere e studiare di
tutto, dalla letteratura classica a quella moderna, dalla filosofia alla
matematica, dalla chimica alla medicina, dalla psicologia all’economia. Spesso
dico che avrei dovuto vivere in un tempo passato, quando non c’era divisione
netta tra le discipline, perché davvero, mi chiedo, ha senso ‘suddividere’ ?
Amo
l’Arte, in tutte le sue espressioni (Scultura, Teatro, Fotografia, Cucina…) e
non potrei vivere senza Musica, lo so per certo perché mi è capitato di restare
lunghi periodi senza e… depressione totale! :(
Mi
piace camminare, in solitaria, seguendo il mio ritmo, o insieme a persone che
si lascino immergere dai suoni attorno e non abbiano bisogno di parlare ogni
due secondi per riempire chissà che vuoto. Amo le rocce, i boschi e i
sottoboschi altrettanto quanto le scogliere e le onde che vi s’infrangono
contro, potrei vagare per ore senza una meta precisa per il solo gusto di
‘andare’. Qualcuno (più di uno a dire il vero) mi ha detto che ho una natura
‘romantica’, non ne sono molto convinta, detesto le ‘definizioni a camera
stagna’ ma diciamo che, ok, mi va anche (abbastanza) bene se per ‘romanticismo’
si intende quello vero e non certo sdolcinato sentimentalismo… perché tiro
fuori le unghie altrimenti.
Non
mi dispiace stare sola, lo ammetto, ma questo non significa che sia un lupo
solitario al 100%, perché se è bello lasciarsi alle spalle il ‘mondo’ e
ricaricarsi prendendo del tempo solo per se stessi con se stessi, se poi non si
‘comunicasse’ con altri esseri viventi (umani e non) la vita non avrebbe molto
‘senso’.
Comunicare
per confrontarsi e mettersi in discussione, per non sentirsi arrivati e
‘conclusi’. La felicità poi ‘va condivisa’ ancora più dell’infelicità, altrimenti
si rischia di impazzire, beh forse non ce ne accorgeremmo.
Comunicare…
sì, abbracciando noi stessi e poi distendendo le braccia verso gli altri,
tentativo di comprendere e farsi comprendere, per quanto è possibile
attraversare barriere di preconcetti e filtri nostri e altrui, ma a volte ci si
riesce: la vita ci coglie di sorpresa e ci fa incrociare persone capaci di
emozionarci, di farci sentire ‘approdati’, accettati se non del tutto ‘capiti’,
e se si va oltre, se scocca la scintilla magica… ‘affinità elettiva’ la
chiamavano un tempo… allora la vita prende improvvisamente un altro corso, ci
pare più ‘piena’, più ‘reale’.
Quindi
questo blog è nato dal desiderio di comunicare: idee, pensieri, immagini,
emozioni, sensazioni… lo stesso motivo per cui ho scritto, e fatto ‘rilegare’,
le pagine di (ad oggi) 3 libri. Nessuna aspirazione all’immortalità o altro, ho
troppo rispetto per tanti grandi autori del passato (e alcuni del presente) per
poter solo pensare di avere altro da aggiungere o di poterlo fare altrettanto
bene. Il mio è solo ‘un punto di vista’ che s’incrocia con quello di altri,
allineandosi o discostandosi. Ho iniziato a imbrattare carta e cartoncini,
riciclando tutto il riciclabile e lo scrivibile, sin da quando ero molto
piccola. L’amore per la parola scritta si è accompagnato a quello per la parola
detta (teatro in primis) e concretamente espressa (pittura, scultura,
architettura…), ma sempre si è ‘mescolato’ alla passione per la musica che vi
vibra dentro; e come quando in uno shaker si versa un po’ di tutto e si assiste
meravigliati alla reazione… profumi, sapori, colori… il fascino del cocktail è
più nella magia della trasformazione a cui si assiste che nell’intruglio che
poi si ottiene ed (eventualmente) si ingurgita…
Ok,
direi che per oggi ho sbrodolato abbastanza, non intendo farlo tutti i giorni,
non voglio registrare un diario quotidiano, mi annoierei io per prima e
lascerei cadere anche il mio blog nell’ammasso di tutti quei blogs abbozzati e
poi lasciati a penzolare in sospeso nel tempo e nello spazio virtuali.
Non
m’interessa comporre l’ennesima cronaca di fatti e misfatti più o meno attuali,
ma aprire un oblò ogni tanto e stare a vedere che succede, probabilmente poco o
nulla ma, va beh, il bello di Internet è che non si è obbligati a leggere se ci
si annoia, né a commentare, se non si ha un impellente bisogno di farlo… per
apparente che sia esiste ancora una libertà di fruizione se non di espressione.
Ho
pensato per un po’ se farlo o no, poi mi son detta: perché no ? sarà un po’
come parlare da soli, la prima volta ci si sente strani ma poi ci si abitua; parlare
da soli con il World Wide Web… lanciare una bottiglia nell’oceano, una pallina
di gomma contro il muro… può essere che si perda nel tutto o che ritorni
indietro…
Barchetta
di carta varata nello stagno, quanto a lungo riuscirai a navigare prima di
afflosciarti su te stessa ?
Esperimento
iniziato.
:O)
DAG
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